Una strategia per il successo dell’impresa.

 

Se avvertite che le vostre aziende sono vittime di routine negative che non sapete come interrompere e modificare; se volete trasformare le risorse umane e le loro competenze in fattori di successo o se volete trasformare le vostre imprese in luoghi di vita e di lavoro densi e ricchi di opportunità di crescita personale e aziendale

questa lettura è per voi. Parliamo di apprendimento organizzativo e, come ormai è usuale in questo blog, iniziamo con una semplice e immediata descrizione di ciò di cui parliamo e a cosa serve nelle imprese.

 

DI COSA PARLA

Oggi la quasi totalità del personale di un’azienda è costituita da lavoratori della conoscenza, ovvero da figure professionali portatori di conoscenze e competenze che però spesso non riescono a trasformarsi in un corrispondente successo aziendale.

Può, al contrario, capitare che più elevate sono le competenze, più il suo portatore si trova nell’impossibilità di trasformarle in risorsa aziendale.

 

PERCHÉ È ESSENZIALE CHE LE IMPRESE DIVENTINO ORGANIZZAZIONI CHE APPRENDONO?

L’apprendimento organizzativo è una pratica essenziale in un contesto in cui il cambiamento è costante e numerose variabili interagiscono sfidando la vita delle aziende.

Oggi, mantenere e sviluppare la propria presenza sul mercato richiede una grande capacità non solo di comprendere i sistemi di influenza nell’ambiente in cui si opera, ma anche di attivare quelle componenti ambientali che possono favorire il perseguimento degli obiettivi aziendali.

Queste capacità non possono essere più appannaggio esclusivo del manager, ma vanno sviluppate coinvolgendo tutta l’organizzazione: di più, vanno sviluppate ed esercitata insieme dai membri dell’organizzazione.

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PERCHÉ NON SEMPRE L’APPRENDIMENTO DEI SINGOLI PRODUCE NELL’AZIENDA I CAMBIAMENTI AUSPICATI, FINO A DIVENTARE, IN ALCUNI CASI, CONTROPRODUCENTE?

Capita di frequente che un’ottima formazione di partenza di un singolo (il manager o altra figura aziendale) o un intervento formativo individuale non producano un miglioramento organizzativo.

Questo avviene perché, in assenza di determinate condizioni, proprio le maggiori o diverse competenze o sapere possono essere percepiti come un pericolo rispetto a quelli che sono percepiti come i ruoli, nella struttura formale o informale dell’impresa.

Affinché possa esservi apprendimento organizzativo è necessario che l’impresa percepisca se stessa come una comunità di soggetti agenti, ovvero di soggetti dotati di competenze e di responsabilità rispetto al perseguimento di obiettivi condivisi.

E’ necessario che i singoli apprendano nell’interesse dell’organizzazione e che la circolazione delle competenze sia percepita come una risorsa a beneficio di tutti.

Torneremo in un articolo successivo su questo argomento.

 

MA COS’E’ L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO

L’apprendimento organizzativo è un insieme di discipline (intese nel senso sportivo del termine) e di pratiche che consente all’azienda di crescere organicamente e implementare la propria attività o innovarla:

  • mettendo a valore le competenze e le capacità dei singoli
  • armonizzandole
  • sostenendo l’apprendimento dagli errori
  • sostituendo i modelli mentali che producono comportamenti inefficaci o resistenze al cambiamento con altri, più utili al perseguimento degli obiettivi
  • sviluppando un clima di fiducia, condivisione, confronto e creatività che favorisce l’innovazione
  • forgiando un’attitudine all’indagine comune che favorisce anche la valutazione dei risultati e dell’impatto delle attività.

L’apprendimento organizzativo è un processo che si sviluppa nel corso dell’azione, ovvero contestualmente allo svolgimento delle attività aziendali, per trasformare le azioni in atti consapevoli volti al perseguimento delle finalità aziendali e rimuovere eventuali disfunzionalità, sostituendole con processi funzionali.

Esso può prendere avvio dalla volontà del management di risolvere un problema organizzativo, o introdurre un processo innovativo, trasformandolo in un enigma, sul quale attivare le capacità e le competenze dei singoli.

Il consulente/conduttore farà in modo che le diverse teorie sull’impresa o sul problema in esame vengano esplicitate e fatte confluire in una teoria comune, idonea a consentire un’efficace attività imprenditoriale.

Successivamente, sosterrà il management nel processo di trasformazione dei modelli organizzativi e nella costruzione di tutti quegli artefatti, fisici e simbolici, che consentono agli apprendimenti di consolidarsi ed essere trasmissibili ai nuovi membri.

Nei successivi articoli sul tema vedremo quali sono le competenze necessarie per il consulente e alcune delle tecniche che vengono utilizzate.