Una strategia per il successo dell’impresa

L’apprendimento organizzativo può essere un importante fattore di vantaggio competitivo.

Può fare la differenza rispetto a quei concorrenti che provano a rispondere alle sfide del mercato globale attraverso strategie adattive, che guardano al passato per affrontare le difficoltà e non osano immaginare soluzioni innovative; e tutto questo perché non sanno valorizzare le competenze dei propri dipendenti.

Oggi, infatti, l’attività aziendale è quasi completamente in mano a knowledge workers (lavoratori della conoscenza) la cui performance è fortemente condizionata da alcuni presupposti:

  • un clima aziendale che sostenga la motivazione a mettere in campo tutte le proprie competenze;
  • la comprensione dei processi nei quali si inserisce la loro azione;
  • la possibilità di accedere alle informazioni utili allo svolgimento ottimale del compito;
  • la possibilità di contribuire all’analisi delle situazioni problematiche;
  • la condivisione della vision

 

L’apprendimento organizzativo è strettamente intrecciato con il modello gestionale dell’azienda.

In un’azienda, l’apprendimento avviene in continuazione, veicolato dallo stile di leadership, dagli strumenti di comunicazione interna, dall’organizzazione del lavoro, dal sistema degli incentivi.

Lavorando al suo interno, ognuno impara delle cose.

Può imparare ad obbedire e ad evitare i rimproveri (nascondendo gli errori e dunque informazioni importanti per l’aumento della qualità della produzione) o può imparare che i suggerimenti sono ben accolti e vengono analizzati accuratamente.

Può imparare che il collega è un competitor, oppure che è un alleato nel perseguimento di finalità comuni.

Può imparare che la principale soddisfazione del suo lavoro è lo stipendio, oppure che attraverso il lavoro e perseguendo gli obiettivi aziendali può realizzare parti di sé.

Le tecniche che fanno capo all’apprendimento organizzativo intendono rimuovere gli apprendimenti negativi e limitanti, in favore di nuovi apprendimenti positivi e funzionali alla crescita dell’azienda stessa e del benessere dei suoi membri.

Dalla qualità dell’apprendimento individuale dipende la qualità del clima e dell’azione organizzativa: dunque, complessivamente, la qualità della performance.

Infatti, l’apprendimento transita dalla persona all’azienda e, reciprocamente, si produce nelle menti di ciascuno, in modo più efficace e più soddisfacente, se la gestione aziendale favorisce l’apprendimento organizzativo, ovvero la messa in comune delle informazioni, la riflessione nel corso dell’azione e l’apertura critica e consapevole agli stimoli esterni.

Mettere a valore le competenze dei singoli significa guadagnare sotto molti punti di vista.

Contribuisce ad aumentare:

  • il benessere collettivo
  • la motivazione personale
  • il senso di responsabilità e la partecipazione attiva di ciascuno alla soluzione dei problemi
  • l’armonizzazione delle competenze
  • l’apertura al cambiamento e all’innovazione.

 

Presupposti di un apprendimento organizzativo efficace e generativo

  • Volontà del manager di fare della propria azienda un’organizzazione che apprende
  • Clima aziendale caldo, ovvero nel quale la comunicazione fluisce senza timore e i conflitti sono ricomposti attraverso pratiche di convergenza e di confronto, senza il timore di ritorsioni
  • Esistenza di spazi neutri: nei quali è possibile esercitare la sospensione del giudizio e rielaborare i processi in modo libero
  • Coltivazione di un atteggiamento di indagine e di ricerca

 

L’apprendimento organizzativo rende più fluida ed efficace l’azione imprenditoriale

In particolare, esso prevede un’azione integrata sui seguenti aspetti:

  • La valorizzazione degli apprendimenti dei singoli, delle loro competenze, delle loro caratteristiche personali, delle motivazioni profonde che possono spingerli a esprimere il meglio di sé nel lavoro e con gli altri.
  • La capacità di trasformare l’errore in una fonte di informazioni e di apprendimento, più che in un ostacolo all’azione: i lavoratori come “agenti esperienti”, mentre indagano l’errore non si limitano a cercarne le cause, ma progettano le azioni per correggerlo e gli strumenti per verificare l’efficacia di tali azioni
  • La capacità d’indagare una situazione problematica o una modalità di lavoro nel corso dell’azione stessa (training on the job), aumentando la possibilità di produrre un miglioramento tangibile e misurabile.

Le quattro aree tecniche di azione dell’apprendimento organizzativo

Le tecniche utilizzate alternano

  • momenti di consulenza o segmenti formativi individuali e
  • attività che coinvolgono gruppi di piccole o medie dimensioni

e possono essere raggruppate in quattro aree:

 

Indagine (Inquiry)

Il consulente coordina e conduce l’analisi della situazione aziendale da migliorare, attraverso l’analisi delle dinamiche, delle rappresentazioni che ne hanno i diversi protagonisti.

Poi costruisce con essi un prototipo, ovvero un’ipotesi di intervento da verificare nella prassi, alternando l’esplorazione della situazione e lo sviluppo di percorsi di azione fondati sui dati raccolti, e verificandone l’efficacia per mezzo di appositi strumenti di valutazione.

 

Empowerment individuale

Attraverso attività di consulenza individuale si lavora sulla valorizzazione delle competenze individuali, sulla motivazione, sulla comunicazione e, nei casi in cui sia necessario, sulla gestione dello stress e sulla resilienza.

Team building e apprendimento di gruppo

Attraverso queste tecniche si sviluppa la capacità dei membri di convergere rispetto al perseguimento degli obiettivi, di sviluppare il senso di appartenenza e di interdipendenza, di risolvere i conflitti in maniera costruttiva, di esplorare insieme i problemi e di contribuire ai processi decisionali efficaci e innovativi

Leadership efficace

Attraverso questo insieme di attività si sviluppa la capacità del manager/management di distinguere le modalità di costruzione/diffusione della vision aziendale a seconda del tipo di coinvolgimento che vuole promuovere o delle finalità che si prefigge. Si lavora inoltre sulla comunicazione efficace, sulla capacità di motivare il personale e coordinarne l’azione, sulla capacità di gestione dell’errore e dello stress, in modo da promuovere uno stile di leadership resiliente e trasformativo.

Un tale stile di leadership, infatti, è in grado di governare meglio l’instabilità e il dinamismo dell’ambiente, cogliendo in esso, accanto alle minacce, anche le opportunità.

Un leader sicuro della coesione, della professionalità e della flessibile resistenza della sua azienda (ovvero dell’affidabilità della sua squadra di lavoro) può essere un imprenditore più sereno e dunque più audace e creativo.